Siria, Palmyra © Ernesto Romano

Psicoanalisi individuale



La psicoanalisi individuale è consigliata a chiunque soffra e desideri un cambiamento, ed è inoltre indicata per la cura di molte forme psicopatologiche con sintomi evidenti: nevroticadepressiva, melanconicanarcisistica. Anche molte malattie somatiche possono essere il segno di un disagio e di una sofferenza psicologica. In questo caso la cura psicoanalitica non è meno importante degli interventi medici e va attuata assieme ad essi. La sofferenza psichica può, inoltre, manifestarsi in comportamenti patologici come le tossicomanie e i disturbi dell’alimentazione, che colpiscono spesso gli adolescenti e i giovani. La psicoanalisi, inoltre, ha confermato la sua validità anche nella cura dell’esordio psicotico e delle sue evoluzioni.

La persona, nel rivolgersi ad un analista, può venire in contatto, attraverso le parole, con la propria realtà psichica per modificarla. Il progetto di analisi può realizzarsi dopo che analista e paziente hanno effettuato uno o più colloqui preliminari nel corso dei quali si concordano la data di inizio e il ritmo settimanale delle sedute, l’onorario e i periodi annuali di pausa. Comincia allora un processo il cui sviluppo e la cui risoluzione esigeranno un tempo di elaborazione.

Una serie di fenomeni prenderanno forma: si presenteranno, attraverso le parole o i silenzi del paziente  e l’ascolto dello psicoanalista, degli eventi significativi che potranno apparire sia come ricordi sia come stati affettivi vissuti nel presente della seduta analitica. Il paziente potrà rivivere, nella relazione con l’analista, aspetti delle relazioni significative della sua vita, presente e passata. Potranno anche svilupparsi delle resistenze al cambiamento che tenderanno a contrastare lo stesso progetto di cura, ma che nel momento in cui verranno superate, daranno luogo ad una rinnovata consapevolezza e alla possibilità di sviluppare nuovi investimenti nelle relazioni affettive. La capacità dell’analista di riconoscere le diverse figure che il paziente gli fa assumere, permette a quest’ultimo di modificare progressivamente il senso e l’influenza che i ricordi e i desideri rimossi hanno sulla sua vita attuale. A poco a poco emergeranno, in rapporto alla figura dell’analista, nuove versioni dei sentimenti, degli atteggiamenti e dei conflitti fondamentali del paziente. Essi sono spesso legati agli effetti delle prime relazioni e ne rivelano le difficoltà. La risoluzione, nel corso della cura analitica, di eventuali traumi infantili, offre maggiori possibilità di superare altre vicende traumatiche intervenute nel successivo corso della vita del paziente.

Il lavoro analitico creerà così nuovi scenari psichici. Nuove possibilità si apriranno nella vita interiore del paziente e ciò permetterà un funzionamento psichico più libero e uno sviluppo di potenzialità autenticamente creative fino a quel momento non disponibili.




La tecnica



La psicoanalisi individuale cura la sofferenza psichica attraverso due accorgimenti fondamentali:

• l’invito a dire liberamente, in seduta, tutto quello che viene in mente: esperienze, fantasie, sogni, ogni pensiero che emerga, in qualsiasi forma si manifesti, senza giudicarlo sensato o insensato, giusto o sbagliato, utile o inutile, provando invece a comunicarlo;
• una frequenza costante delle sedute.

Il paziente, o la paziente, vengono invitati a sdraiarsi su un lettino, mentre l’analista siede su una poltrona dietro di lui, o lei, in modo che entrambi, analista e paziente, non si condizionino reciprocamente con lo sguardo, provando a dare in questo modo il più ampio spazio possibile alla libertà di espressione e all’ascolto. L’orario, una volta stabilito, non viene modificato in base ad esigenze occasionali, in modo da favorire l’instaurarsi di uno spazio personale stabile e costante.
Questi accorgimenti tecnici hanno un valore fondamentale, quello di creare le condizioni per potere accogliere e prendersi cura di tutta la sofferenza, ma anche di tutti i pensieri e le fantasie che nel rapporto abituale con se stessi e con gli altri non si è nelle condizioni di comunicare e pensare, tentando in questo modo di favorire il massimo della libertà di espressione in uno spazio e un tempo che diano un profondo senso di accoglienza, stabilità e di continuità.

Un’analisi, per realizzare pienamente il proprio progetto terapeutico, ha bisogno di svilupparsi nel tempo. Questo dato può risultare più facilmente comprensibile se si pensa:

• che è l’unico sistema ad oggi disponibile per arrivare a degli effetti terapeutici profondi e il più possibile duraturi, con un basso rischio di ricadute;
• che i benefici sul piano sintomatologico possono essere anche immediati: cioè, non è detto che per stare bene bisogna aspettare l’intera durata della cura perché la psicoanalisi, proprio grazie alla frequenza delle sedute, alla loro stabilità e al senso di continuità che permettono di sperimentare, può avere effetti benefici piuttosto velocemente, anche sui sintomi di maggiore sofferenza, favorendo nel tempo la cura e il miglioramento profondo e duraturo del rapporto con se stessi e con gli altri.

immagine: Palmyra, Siria © Ernesto Romano