Siria, Chiesa di S.Simeone lo Stilita © Ernesto Romano

Psicoanalisi dei bambini



Come analisti ci prendiamo cura di bambini spesso considerati - e a volte etichettati - come inquieti, chiusi, apatici, bambini "strani", che si ammalano di frequente, e ancora bugiardi, ingestibili, aggressivi e violenti oppure estremamente timidi, passivi e rinunciatari, bambini "pigri", con difficoltà nel linguaggio e nell’apprendimento, con disturbi di calcolo, scrittura e/o lettura, inibiti rispetto al sapere e al saper fare.

I disordini della personalità e le sofferenze mentali dei piccoli, che preoccupano genitori e insegnanti, sono di diversa natura e non sono riconducibili soltanto a cause esterne come deprivazioni, lutti, maltrattamenti e abusi. La psicoanalisi dei bambini nasce infatti, lo scorso secolo, a partire dal riconoscimento che siamo tutti soggetti, molto precocemente, ad angosce primitive, sentimenti intensi e dolore psichico. Ed i piccoli tendono a vivere in modo intimamente drammatico difficoltà, paure e dispiaceri, anche se non ne parlano perché non lo comprendono o non lo sanno dire. Il lavoro degli psicoanalisti consente il contatto e la cura delle difficoltà profonde del bambino, non altrimenti individuabili. L’analisi dei bambini si fonda sull’analogia tra i presupposti del sogno e della rappresentazione onirica - caposaldo del pensiero freudiano - e quelli del gioco; i principi sono dunque gli stessi che presiedono all’analisi degli adulti: esplorazione dell’inconscio e analisi del transfert, che è l’emergere dei rapporti affettivi primari. Il trattamento analitico coi piccoli presenta tuttavia delle peculiarità: anzitutto il setting, (l’insieme delle regole contrattuali dell’analisi), caratterizzato dalla stanza del gioco corredata di giocattoli e materiale per disegnare. Il gioco, così come il disegno, rivela attraverso i meccanismi di personificazione le fantasie inconsce del bambino, dense di significati da scoprire ed elaborare. Gli oggetti presenti nella stanza possono raffigurare aspetti importanti della sua vita quotidiana, vissuti come fonte di angoscia, paura e preoccupazione anziché di protezione; come motivo di colpevolezza e persecuzione piuttosto che di amore e fiducia. La psicoanalisi si prende cura anche del bimbo molto piccolo. Il trattamento favorisce la rappresentazione più vitale ed elaborata di elementi grezzi, confusi e oscuri del suo mondo psichico. L’analisi aiuta il bambino a sviluppare strumenti mentali e relazionali, interni ed esterni, in grado di sostenerlo nel far fronte a tensioni e frustrazioni, nonché nella realizzazione degli aspetti positivi e creativi della propria personalità. E’ anche possibile che si riscontri un effetto benefico diffuso ai genitori e all’ambiente in cui vive. La psicoanalisi dei bambini viene pertanto annoverata quale trattamento di profilassi per il futuro adulto. Così come nell’analisi degli adulti e degli adolescenti, richiede una costante frequenza di sedute, necessaria perché si possa stabilire una relazione profonda tra paziente e analista, e prevede incontri periodici con i genitori in un’ottica di collaborazione per favorire il trattamento.

immagine: Chiesa di S.Simeone lo Stilita, Siria © Ernesto Romano